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Stepchild adoption, perché il 27 gennaio è una data importante? Intervista a Vincenzo Miri (Rete Lenford)

Stepchild adoption, perché il 27 gennaio è una data importante? Intervista a Vincenzo Miri (Rete Lenford)

Perché il 27 gennaio 2021 è una data importante per i diritti delle famiglie omosessuali? L’ho chiesto all’avv. Vincenzo Miri, presidente di Rete Lenford.

Quel giorno la Corte Costituzionale è chiamata ad esprimere due importanti pronunce in tema di stepchild adoption e maternità surrogata.

Si tratta di due casi che potrebbero avere ricadute significative sulla vita delle bambine e dei bambini nati in famiglie composte da genitori dello stesso sesso.

Che cos’è la stepchild adoption

Con questo inglesismo si intende l’adozione da parte del genitore non biologico dei figli naturali del proprio partner, con il consenso di quest’ultimo che è il genitore biologico.

La traduzione letterale di stepchild adoption sarebbe adozione del figliastro e si tratta appunto di una adozione “in casi particolari”, quando ad esempio due adulti formano una nuova famiglia e portano in essa un figlio avuto da una precedente relazione.

Nel 2014 il Tribunale per i Minorenni di Roma ha dato una interpretazione estensiva dell’istituto che regola l’adozione in casi particolari, permettendo a una donna di adottare la figlia naturale della compagna.

Da allora la strada che la Corte di Cassazione ha riconosciuto alle famiglie omogenitoriali è appunto l’adozione da parte del genitore non biologico del figlio, con il consenso del genitore biologico.

Per intenderci, secondo lo Stato italiano, la donna che ha partorito il figlio è l’unica mamma: la sua compagna, che con lei lo ha pensato e condiviso un percorso di procreazione assistita, sarà costretta ad adottare quel bambino per potersi chiamare mamma.

Ma è pur sempre un rimedio giurisprudenziale, con molti limiti. Vi sembra giusto, ad esempio, che i figli e le figlie di persone omosessuali non possono avere quattro nonni?

E perché poi le persone omosessuali dovrebbero sottoporsi al giudizio dei servizi sociali per vedere riconosciuti i propri diritti e doveri di genitori? Esiste forse una patente di genitorialità?

Almeno in alcuni casi specifici si può avere una tutela completa, come hanno già riconosciuto molti Tribunali italiani?

Di questo tratta il primo caso che giungerà dinanzi alla Corte Costituzionale il prossimo 27 gennaio e presentato dal Tribunale di Padova.

Il secondo, sollevato dalla Corte di Cassazione, riguarda invece l’omogenitorialità maschile e nello specifico il riconoscimento di un figlio, con due papà, nato tramite maternità surrogata.

Che cos’è Rete Lenford

Rete Lenford è un’associazione di avvocate e avvocati che si battono, anche nelle aule di tribunale, per la tutela degli interessi delle persone Lgbti+.

Vincenzo Miri ne è il presidente e in questo video mi ha aiutata a capire cosa si deciderà il prossimo 27 gennaio e quale futuro si prospetta per le famiglie omosessuali.

Con questa intervista nasce anche il canale YouTube di Dummy Gazette, iscrivetevi!

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