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Musica, rock e navi pirata: la storia delle radio pirata offshore raccontata da Lorenzo Briotti

Musica, rock e navi pirata: la storia delle radio pirata offshore raccontata da Lorenzo Briotti

Navi battenti bandiere sudamericane, ribellione e tanta musica rock. Nella metà degli anni Sessanta enormi battelli ancorati nelle gelide acque del Mare del Nord iniziarono a trasmettere illegalmente verso i paesi del Nord Europa. Nacquero così le Radio Pirata Offshore, navi che diedero spazio alla nuova musica e alla ribellione giovanile che affiorava in quegli anni.

Con Lorenzo Briotti, autore del libro “Viva i Pirati!” raccontiamo la storia di questi bucanieri dell’etere che, più o meno inconsapevolmente, segnarono la nascita della radio moderna in Europa. Il libro di Lorenzo Briotti è edito da Arcana, casa editrice tra le più longeve e famose che trattano di musica e fenomeni giovanili in genere.

Radio private vs monopoli pubblici

In Europa, fino alla fine degli anni Sessanta le radio erano tutte pubbliche ad esclusione di rari casi come Radio Lussemburgo.

Negli Usa, invece, la radio privata era già molto sviluppata sin dagli anni Trenta. Qui centinaia di radio private trasmettevano musica rock tutto il giorno. Mentre in Gran Bretagna, la patria dei Beatles e dei Rolling Stones, la Bbc trasmetteva meno di 45 minuti al giorno di musica per giovani. Il resto della programmazione era di stampo “pedagogico” e la musica trasmessa era quella delle grandi orchestre.

Ma i giovani chiedevano spazio. L’unico modo per eludere questo sistema era montare un’antenna su un peschereccio e posizionarsi in acque internazionali, dove la legge per le telecomunicazioni non vigeva più, ma dipendeva dal paese di origine della nave. Ecco perché le radio pirata battevano bandiere di Paesi del Centro o Sud America.

I governi locali non rimasero a guardare. Interessati a non perdere il monopolio pubblico sulla radio.

Il Marine Broadcasting Act e la fine delle radio pirata

Questa bellissima storia finisce nel 1967, con il Marine Broacasting Act, una legge molto severa varata dal governo britannico: le navi pirata furono messe al bando e smantellate.

Per ovviare alla mancanza di queste emittenti, la Bbc decise di assumere i migliori deejay e di rinnovare le sue stazioni, creando la nuova Bbc Radio One, l’emittente che ancora oggi è quella che trasmette musica “giovane”.

L’importanza di queste radio è legata alla musica rock, al fatto che per prime trasmisero molta pubblicità, ai deejay ed anche alla forma di promozione scelta molto innovativa. Un esempio sono i jingle che ancora oggi sono il marchio di fabbrica di ogni radio. Con queste radio è nata insomma la radio moderna in Europa.

Di questo e molto altro abbiamo parlato con Lorenzo Briotti. Ecco il video dell’intervista a Dummy Gazette.

 

 

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